Il comportamento prosociale

Lo scorso 15 Dicembre 2010, presso la sala mostre del comune di Triggiano (BA) si è tenuta una conferenza sull'associazionismo familiare. La sottoscritta ha partecipato come relatrice sulle motivazioni che spingono le persone ad aiutare, ossia a comportarsi in modo prosociale. 
Un particolare genere di comportamento prosociale è chiamato altruismo, ovvero il tentativo di aiutare gli altri senza tenere conto della propria sicurezza e del proprio interesse.
I moderni sociobiologi, che si rifanno alla teoria dell'evoluzione di Darwin, hanno tentato di spiegare l'esistenza del comportamento prosociale in tre modi: 
  1. secondo la selezione parentale, la scelta che le persone fanno di aiutare qualcuno è influenzata dall'importanza biologica del risultato: le persone aiutano coloro con cui è più stretta la parentela, specialmente se questo aiuto aumenta la probabilità che la persona avrà in futuro una discendenza;
  2. secondo la norma della reciprocità, le persone aiutano gli altri con l'idea implicita che il loro comportamento verrà in futuro ricambiato;
  3. in base all'assunto che nei nostri geni è presente l'abilità ad imparare e a rispettare le regole sociali.
La psicologia sociale condivide l'idea che il comportamento altruistico può essere fondato sull'interesse individuale. In particolare la teoria dello scambio sociale sostiene che gran parte delle nostre azioni sono provocate dal desiderio di massimizzare i guadagni e minimizzare i costi. Dunque le persone aiutano quando è nel loro interesse farlo, ma non quando i costi superano i benefici. Sembrerebbe così che l'altruismo non esista. Batson concorda col fatto che in determinate situazioni le persone aiutano per ragioni egoistiche ma sostiene anche che in altri casi  il loro unico obiettivo è aiutare un'altra persona nonostante ciò richieda dei costi personali. Questo avviene quando si avverte empatia per la persona bisognosa, cioè quando sentiamo il dolore ed il bisogno che ha l'altro di essere aiutato.
Indipendentemente dalla loro natura, i motivi di base delle persone non sono le uniche determinanti che spiegano il comportamento prosociale: ci sono fattori situazionali e personali che possono scatenare o sopprimere tali motivi.

La triste storia del counselor che voleva fare il terapeuta!

Non si sa bene il perché.
Perché in un Paese in cui quelle di Psicologo e di Psicoterapeuta sono professioni normate, sanitarie, sottoposte ad alta sorveglianza di un Ministero, perché, dicevamo, in un simile Paese vi è una continua proliferazione di persone che si mettono a fare gli Psicologi  senza esserlo, attribuendosi nomi anglosassoni come counselor o curiose e simpatiche varianti di professioni “vere”, come sociologo (clinico), il filosofo (pratico), il pedagogista (e basta)?

Adolescenti oggi: alcol, trasgressioni, adulti lontani...


Non hanno fiducia negli adulti e nella società (7 su 10 dicono di non credere a politici e istituzioni). Ricorrono all'alcol come facilitatore delle relazioni sociali e alla droga per trasgredire alle regole imposte. Vivono sesso e amore con spontaneità e non superficialità (il 60% chiede anche che se ne parli a scuola).
Sono spesso vittime di disturbi alimentari (anoressia e bulimia) e sono protagonisti di nuovi fenomeni, tendenze, gruppi (Emo, parkour, cybersex). Sono gli adolescenti italiani: l'Ido-Istituto di Ortofonologia ha, infatti, delineato il ritratto di una generazione dal quale emerge quanto poco sappiamo dei nostri ragazzi. Il tutto è finito in un libro intitolato 'Mille e un modo di diventare adulti. Il limite come esperienza' (Magi edizioni, settembre 2010, Roma), curato da Magda Di Renzo e Federico Bianchi di Castelbianco, rispettivamente responsabile del Servizio di psicoterapia dell'età' evolutiva e direttore dell'IdO-Istituto di Ortofonologia.

Legge sulla Dislessia - CONTENUTI!

Dopo la definizione dei termini dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia evidenziati nel primo articolo del ddl, nel secondo punto del testo sono evidenziate le finalità che si prefigge la norma tra cui la promozione del successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, la garanzia di una formazione adeguata che promuova lo sviluppo delle potenzialità anche attraverso la preparazione degli insegnanti e la sensibilizzazione dei genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA. Durante il percorso formativo (art. 4) anche i docenti dovranno possedere un’adeguata preparazione didattica, metodologica e valutativa in merito alle problematiche relative ai DSA. Altro aspetto è quello che riguarda la diagnosi (art. 3) che dovrà essere effettuata nell’ambito dei trattamenti specialistici già assicurati dal Ssn a legislazione vigente e sarà comunicata dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello studente.Le regioni nel cui territorio non sia possibile effettuare la diagnosi nell’ambito dei trattamenti specialistici erogati dal Ssn possono prevedere, nei limiti delle risorse, che la medesima diagnosi sia effettuata da specialisti o strutture accreditate. Rilevante, poi, l’articolo 5 che mette nero su bianco le misure educative e le didattiche di supporto come l’uso di una didattica individualizzata e personalizzata o l’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere. È previsto pure per l’insegnamento delle lingue straniere, l’uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale. Agli studenti con DSA, inoltre, sono garantite, durante il percorso di istruzione e di formazione scolastica e universitaria, adeguate forme di verifica e di valutazione, anche per quanto concerne gli esami di Stato e di ammissione all’università nonché gli esami universitari. Misure anche per i familiari (art. 6) che potranno usufruire di orari di lavoro flessibili. Nell’articolo 7, invece, viene indicato come a quattro mesi dall’entrata in vigore della legge, attraverso un decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro della salute, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, si provvede ad emanare linee guida per la predisposizione di protocolli regionali, da stipulare entro i successivi sei mesi. All’articolo 8 viene evidenziato come sono fatte salve le competenze delle Regioni a statuto speciale e province autonome che dovranno entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge provvedere a dare attuazione alle disposizioni della legge stessa.


Qui trovate il testo della legge del 29 settembre 2010: Nuove norme in materia di difficoltà specifiche di apprendimento.

Dislessia e disturbi specifici di apprendimento: finalmente c'è una legge dello Stato


Dopo un lungo percorso legislativo mercoledì 29 settembre 2010 è stata approvata dal Senato la legge che riconosce e definisce alcuni disturbi specifici di apprendimento (DSA) in ambito scolastico quali dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia. Una norma, quella approvata oggi in sede deliberante dalla 7ª Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport) che riconosce l'esistenza di questi disturbi stimolando la scuola a individuarli precocemente e definendo i luoghi del percorso diagnostico. "C'è soddisfazione perché l'approvazione di oggi giunge dopo un lungo iter normativo che attesta l'esistenza ed estende la tutela legale per i circa 350.000 ragazzi, pari al 5% della popolazione in età scolare.", ha affermato il presidente dell'AID (Associazione italiana dislessia), Rosabianca Leo. La legge, per cui sarà previsto un finanziamento di 2 milioni di euro complessivi per gli anni 2010-2011, sancisce il diritto a usufruire dei provvedimenti compensativi e dispensativi lungo tutto il percorso scolastico compresa l'Università e assicura la preparazione degli insegnanti e dei dirigenti scolastici. Per le famiglie sarà inoltre garantita la possibilità di usufruire di orari di lavoro flessibili. Inoltre, qualora non sia disponibile effettuare diagnosi presso le strutture del Ssn, la legge dà la possibilità di effettuarle presso strutture accreditate.


Statuto della petizione - legge dislessia


Dopo 10 anni di lunga attesa è stata recentemente (maggio 2010) approvata alla Camera, all’unanimità, la legge di tutela degli studenti con DSA - Disturbi Specifici di Apprendimento quali dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia - ora al vaglio del Senato per l’approvazione definitiva.
Per tutti i genitori di bambini e ragazzi dislessici/DSA è un importante traguardo, preannunciato dall’approvazione negli ultimi anni di numerose leggi regionali volte a colmare il vuoto legislativo nazionale. Ma non possiamo ancora esultare. Per l’approvazione definitiva il Senato deve convalidarne le numerose modifiche. E se non lo facesse? Basterebbe anche una sola virgola per rimettere tutto in discussione e riprendere il rimpallo parlamentare, anche all’infinito. Funziona così in Italia, a meno che non ci sia il traino di forti interessi economici. Ma di mezzo, in questo caso, c’è qualcosa di ben più importante, dal valore inestimabile: c’è il futuro di tanti bambini e ragazzi intelligenti che non riescono a leggere, scrivere ed operare con i numeri con la stessa naturalezza dei loro compagni. Per apprendere e mettere in campo tutte le loro capacità hanno solo bisogno di modalità didattiche diverse, capaci di bypassare le difficoltà strumentali. Spesso invece, incompresi, tacciati di stupidità e pigrizia, derisi dai compagni e lasciati ai margini, perdono ogni motivazione allo studio e scivolano nell’insuccesso scolastico che ben presto si riversa negativamente in ambito personale, sociale e relazionale.
Attendiamo quanto prima l’approvazione definitiva di questa legge che riconosce non solo la particolarità dei bisogni formativi ed educativi degli studenti dislessici/DSA, ma anche la necessità di una diagnosi precoce, il diritto all’utilizzo degli strumenti compensativi e ad una didattica flessibile mirata alle esigenze di questi ragazzi. Molti di essi, nel frattempo, sono o stanno diventando adulti, con un vissuto scolastico penalizzante, privo di adeguata tutela.
Allora invitiamo i senatori, che stanno discutendo il testo di legge, ad ascoltare le nostre storie che parlano di sofferenze, di battaglie quotidiane, di abbandoni scolastici, di traumi familiari, di vite spezzate… Venite a conoscere i nostri figli: capirete le loro reali difficoltà, la loro incredibile fatica, il loro massimo impegno…capirete quanto pesante è il carico emotivo e quanto impegno è richiesto alla famiglia per seguirli nelle attività scolastiche. E soprattutto vi stupirete nello scoprire quali incredibili risorse posseggono e quanto sono intelligenti, intuitivi, sensibili, creativi ed addirittura geniali. Vi accorgerete anche che con la comprensione delle loro difficoltà e con l’aiuto di strumenti didattici adeguati sono studenti in grado di seguire il percorso di apprendimento spesso anche meglio dei loro compagni.
Quello che i tanti genitori ora chiedono è un rapido passaggio al Senato, senza intoppi e senza riserve, nonostante i limiti e le carenze di una legge che, dopo 10 anni di discussioni, avrebbe potuto essere decisamente migliore. Ma la posta in gioco è troppo importante: è il destino di tanti bambini e ragazzi intelligenti e troppo spesso incompresi. Non lasciate che diventino adulti in un mondo a loro così crudelmente ostile. Approvate la legge, subito!

PERCHE' CONSULTARE UNO PSICOLOGO

L'individuo non sempre si prende cura della sua salute psicologica tanto quanto fa con la propria salute fisica. Tra l'altro esiste ancora in molti la diffida dell’esperto in salute psicologica, visto, per poca conoscenza in materia, il "medico dei matti".  In realtà andare dallo Psicologo non vuol dire essere "svitati", o "diversi", ma, al contrario, significa prendersi cura della propria salute mentale, che va di pari passo con quella fisica, migliorando notevolmente la qualità totale della propria esistenza. Un supporto psicologico può essere utile per una crisi temporanea, per favorire una crescita interiore personale, per delle esigenze di orientamento, per raggiungere una maggiore e migliore consapevolezza di sé, degli altri e del proprio contesto familiare, sentimentale, sociale, lavorativo o scolastico. Un qualsiasi mutamento o evento nella propria esistenza (come cambiare lavoro, sposarsi, crescere, avere dei figli, superare degli esami, etc.) può risultare di difficile elaborazione e superamento; in tal caso una consulenza psicologica può risultare un benefico supporto ed aiuto positivo, traghettando la persona attraverso il disagio interno fino alla sua attenuazione e/o scomparsa. Un supporto psicologico può essere utile per migliorare e capire la propria parte interna ritrovando un giusto equilibrio in essa e con il mondo esterno. Un supporto psicologico da parte di uno specialista della salute mentale può essere utile per creare uno spazio diverso da quelli abituali della vita di tutti i giorni dove confidarsi e confrontarsi, ed al quale riferirsi come punto di riferimento.