La Sindrome di Adattamento all'Abuso

L'abuso sessuale all'infanzia è una delle peggiori espressioni di violenza praticabili, non solo per la violazione fisica in sé, ma anche per l'aspetto di sopraffazione psicologica che contraddistingue la violenza sessuale contro un bambino. L'interazione tra abusante e vittima è infatti, in ogni caso, asimmetrica, in quanto caratterizzata da una predominanza di potere e di competenze dell'adulto, di cui il bambino, per la sua fisiologica immaturità, è ancora privo. Questa relazione è anche, il più delle volte, ambivalente, soprattutto per quanto riguarda i sentimenti e gli stati d'animo della parte più debole, che manifesta una commistione di odio e amore, di aspetti di sottomissione e tentativi di ribellione, in particolare quando l'artefice della violenza è una figura di riferimento, come nei casi di abuso intrafamiliare. La descrizione della Sindrome di Adattamento all'Abuso (SAA) nasce nel 1983 ad opera dello psichiatra americano Roland C. Summit, per cercare di chiarire il motivo per cui, in tanti bambini, il sopruso subito rimanga segreto e perché, in apparenza, non si evidenzino alterazioni particolari. La SAA ci permette di capire quei bambini che reagiscono attraverso modalità che, a una lettura superficiale, possono apparire incongruenti e talvolta contrarie a ciò che, secondo il senso comune, ci si aspetterebbe da un bambino che è stato abusato. Il concetto è dunque uno strumento clinico da utilizzare per comprendere il comportamento di una vittima di abuso e per cercare di spiegare quali elementi della relazione tra bambino e adulto abusante possano determinare ripercussioni a livello comportamentale nella vittima. 
La SAA si articola attraverso cinque categorie che illustrano la variabilità e la complessità della sindrome: 
Segretezza. Se un bambino viene abusato sessualmente da una figura di riferimento, l'abuso è commesso in segreto e il bambino è costretto a condividere con l'abusante quello che spesso viene definito come <il nostro piccolo segreto>.
Sentimento di impotenza. Il bambino è in una posizione tale da non poter opporre un rifiuto a una figura di riferimento o da poter anticipare le conseguenze del coinvolgimento sessuale con un adulto che si prende cura di lui; spesso la vittima sarà acquiescente all'abuso a causa della sua incapacità di porvi fine.
Intrappolamento e adattamento. Il bambino si sente intrappolato nella situazione di abuso a causa delle conseguenze minacciose legate a una eventuale rivelazione.
Rivelazione ritardata, conflittuale e poco convincente. L'importanza della dimensione temporale nella rivelazione dell'abuso è stata ampiamente sottolineata, nel senso che più tempo passa tra l'abuso e la rivelazione, minore può essere la credibilità attribuita alle parole del bambino. Non di rado una rivelazione tardiva è provocata da conflitti familiari; altre volte, quando sono presenti comportamenti antisociali che sfociano in attività criminali o delinquenziali, la rivelazione dell'abuso potrebbe essere considerata come il tentativo di ridurre la propria responsabilità personale di fronte alla legge. In ogni caso, avviene al momento sbagliato e il più delle volte la vittima finisce per essere considerata bugiarda.
Ritrattazione. Talvolta la rivelazione dell'abuso avviene sotto la spinta impulsiva della rabbia, alla quale tuttavia spesso fa seguito l'ambivalenza determinata dal senso di colpa e dal vissuto di responsabilità nei confronti della famiglia e della propria integrità. Nelle conseguenze caotiche della rivelazione, il bambino scopre che le paure e le minacce alla base del segreto sull'abuso sono vere: la famiglia è in tumulto, e ancora una volta il bambino si trova a doversi assumere la responsabilità di scegliere se proteggere o distruggere la famiglia. Se la vittima non trova sostegno in altri familiari, la ritrattazione può essere vista come l'unica opzione per riavere la pace, l'amore ed il sostegno da parte loro. 
La sindrome descritta da Summit non può essere considerata e impiegata come un insieme di fattori indicativi di abuso sessuale. Il punto centrale è il conflitto tra l'esperienza del bambino e l'indifferenza del mondo adulto e la sindrome riflette non la patologia di un bambino che non riesce a convincere l'adulto della propria esperienza, ma quella di una società adulta che non è disposta ad ascoltare ne è disponibile a essere convinta.

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