Sonniferi: Roipnol, Halcion, Dalmadorm, Felison, Minias, Stilnox, Nottem, Sonata, Farganesse, Nenia, Normison, Flunox, Valdorm

L’insonnia è un problema che affligge circa 12 milioni di italiani, ovvero il 15-20% della popolazione. Questa percentuale raggiunge il 40% se consideriamo le persone con più di 65 anni.
Gravi e persistenti difficoltà a prendere sonno o la presenza di un sonno disturbato da prolungati risvegli notturni, sono spesso seguiti da stanchezza diurna, irritabilità, difficoltà a svolgere il proprio lavoro ed in generale provocano un peggioramento della qualità della vita.
Il miglior modo di affrontare e superare l’insonnia e ricorrere ai programmi non farmacologici di tipo cognitivo comportamentale (clicca qui per informazioni).
Moltissime persone, invece, ricorrono ai cosiddetti sonniferi, farmaci ipnoinducenti che facilitano l’addormentamento.
I farmaci più usati, esattamente come per scopo ansiolitico, sono le benzodiazepine. Esistono poi alcuni derivati benzodiazepinici (Dalmadorm, Felison, Halcion, Minias, Roipnol, ecc.) e altri farmaci che, pur avendo composizione diversa dalle benzodiazepine, hanno un effetto sedativo (Nottem, Stilnox, Buspar, ecc.). Largo uso viene fatto anche di prodotti “naturali”, quali la Valeriana, il Sedatol, ecc.
Non è da sottovalutare il fatto che questi farmaci provocano, come ogni sostanza psicoattiva, dipendenza fisica e psicologica, assuefazione ( = bisogno di aumentare la dose per sentirne gli effetti) e crisi di astinenza.
A meno che non intervengano gravi effetti collaterali che rendano necessaria una brusca interruzione del trattamento, la sospensione di una terapia con tali farmaci deve essere graduale (il tempo necessario per chi volesse sospendere il trattamento è da calcolare assieme ad un medico che valuti con attenzione le modalità di riduzione del farmaco).
Infatti una brusca sospensione può provocare ansia, insonnia, irritabilità, nausea, cefalea, palpitazioni, tremori, sudorazione, meno frequentemente dolori muscolari, vomito, intolleranza alle luci e ai suoni e, raramente, convulsioni e una serie di disturbi contrastanti quali: eccitazione, tristezza, delirio, allucinazioni, difficoltà a pensare e ad esprimere le proprie emozioni.

Farmaci come quali Roipnol, Halcion, Dalmadorm, Felison, Minias, Stilnox, Nottem, Sonata, Farganesse, Nenia, Normison, Flunox, Valdorm, o similari, devono quindi essere usati con molta cautela, per tempi molto brevi e sotto controllo medico-specialistico. Purtroppo i medici di medicina generale tendono a prescriverli con molta facilità, ma come descritto sopra gli effetti di assuefazione e dipendenza sono tutt’altro che da prendere alla leggera.

I Fiori di Bach, un rimedio naturale senza efficacia sperimentalmente dimostrata

I Fiori di Bach sono essenze naturali dalle presunte proprietà curative, la cui scoperta si deve al Dottor Edward Bach, nato nel 1886, che dedicò buona parte della sua vita all’individuazione di un metodo curativo complementare alla medicina tradizionale.
La consacrazione del lavoro di Bach è avvenuta quasi un secolo dopo, nel 1978, quando la floriterapia è stata legalmente riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come “Medicina Complementare” e il suo utilizzo è stato pertanto raccomandato a tutti gli Stati Membri. Nella sua opera principale, “Guarisci te stesso”, pubblicata nel 1931, il Dottor Bach individua 38 rimedi principali, suddividendo i fiori di Bach in 7 categorie sulla base delle varie teoriche proprietà curative.
Le essenze dei Fiori di Bach si possono acquistare in farmacia o in erboristeria e vanno assunte per via orale.
Ad oggi tuttavia non esiste alcun fondamento scientifico che dimostri l’efficacia dei fiori di Bach, per cui riteniamo che non si possano considerare come una valida alternativa alla medicina tradizionale.
Ognuno è libero di credere in quello che vuole e, dato che l’effetto placebo è molto potente, è anche possibile che qualcuno possa beneficiare dei fiori di Bach. Tuttavia, pur non potendo dimostrare che siano totalmente inefficaci, riteniamo che sia assolutamente improprio l’uso di questi strumenti “terapeutici”, al posto dei validi rimedi, che hanno un’efficacia scientificamente dimostrata, quali gli psicofarmaci, la psicoterapia cognitivo-comportamentale e, in alcuni casi, anche la fitoterapia, soprattutto per quanto riguarda l’iperico e la valeriana.
Ci sentiamo pertanto di consigliare caldamente, a chiunque abbia un problema psicologico reale, di affidarsi agli altri mezzi di comprovata efficacia di cui può trovare notizia su questo sito, anziché a rimedi quali i fiori di Bach.