Tutti possiamo essere vittime di stalking. Non dimentichiamo che le
forze dell’ordine ci tutelano.
Turi
- Venerdì 9 marzo, l’associazione “Fuori dal silenzio” ha tenuto, presso la
Libreria Eleutera, un incontro-dibattito su un argomento scottante, lo “Stalking
e la violenza”, spiegato ai presenti dal presidente, counseler, Mariapia
Iurlaro, dalla psicologa Donatella Marchione e dai due avvocati Vittore De
Lucia, penalista e Angelo Iurlaro, civilista, esperto in diritto penale civile
minorile.
“Stalking e violenza” perché, come ha
sottolineato la psicologa Donatella Marchione, vi è una divergenza di opinioni
su chi considera lo stalking come
conseguenza della violenza e lo stalking
essa stessa una violenza.
L’inglese
“To stalk”, fare la posta, indica un
cumulo di comportamenti illegali con cui l’individuo molesta la persona.
Nella
relazione che si viene a creare tra il molestatore e il molestato ci sono due
elementi principali: la presenza di due
persone che hanno appunto un rapporto; la ricerca ossessiva del rapporto di una
delle due.
Costruire
una relazione è davvero complicato. Chi viene rifiutato sperimenta ansia,
angoscia, soprattutto, in una situazione ambigua. Ad esempio, il rifiutato,
quando c’è amicizia, fraintende. Come si diviene stalker?
Tante
molestie derivano dal processo di inizio della relazione e dal suo
scioglimento. Ci sono duplici cause: personologiche che riguardano, cioè, il
modo di essere, la presenza di disturbi mentali (depressione, schizofrenia,
abuso di sostanze) e di personalità (aggressione, personalità narcisistica e
borderline); cause contestuali derivanti da grossi fattori di stress come
disoccupazione, lutto, disturbi dell’attaccamento, ovvero, genitori non
costanti sviluppano nell’individuo il desiderio di controllo e di forte
sospetto, nella ricerca disperata di compensazione.
C’è,
poi, una fase di pre-stalking:
prendere informazioni sull’altro, telefonare sempre; l’insistenza viene
percepita dal molestato come eccessiva, diviene stalking.
Certi
comportamenti intrusivi sono improntati a forme disperate di intimità,
possessione. Le conseguenze più gravi sono la violenza, prima, seguita
dall’aggressione. La vittima può sviluppare effetti post-traumatici da stress,
difficoltà di concentrazione; può diventare sospettosa, subire effetti
condizionanti sulla vita sociale, isolarsi.
Tutti
possiamo essere vittime di stalking.
Bisogna chiedere aiuto alle autorità militari, agli psicologi, agli psichiatri
ed, infine, agli avvocati.
Gli
avvocati De Lucia e Iurlaro hanno spiegato il comportamento che bisogna avere
dal punto di vista legale, evidenziando che si è tutelati dalle forze
dell’ordine, che non si è mai soli.
L’associazione
ringrazia L’Arma dei Carabinieri, nelle persone del M.llo Sacchetti per la
partecipazione e interazione attiva, la Protezione civile, i Vigili urbani,
l’associazione TURIsti in tour e tutti i presenti. Un ringraziamento
particolare va alla Libreria Eleutera per la disponibilità.
Fonte:
Turiweb prodotto da Monica Notarnicola.
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